martedì 6 ottobre 2009

Recensione C8 synscan

Un classico supercollaudato, ormai presente nell'arsenale di molti astrofili, me compreso.
Ci sono state un sacco di versioni di questo popolare SCT di casa celestron, ma sostanzialmente l'ottica è sempre la stessa.
Questa recente versione viene accoppiata alla nota motatura HEQ5 pro della skywatcher.

Cominciamo da quest'ultima, che viene descritta con una capacità massima di carico di 13 kg e pertanto ottima per sorreggere il C8.
è una montatura computerizzata con oltre 13.700 oggetti in memoria ed accetta barre classiche di tipo vixen.
La testa equatoriale è relativemente leggera e di facile montaggio.
In dotazione troviamo una barra a coda di rondine (poco utile visto che il C8 ha già la sua) e due contrappesi da 5 kg.
Purtroppo salta subito all'occhio l'assenza della bolla per stabilizzare lo strumento, utile quando il terreno è un pò irregolare.
Il tutto montato dà una sensazione complesstiva di stabilità e robustezza.

L'OTTICA:
Lo schmidt cassegrain è uno schema ottico molto conosciuto ma se si hanno dubbi in merito consultare l'apposito post.
Appena tirato fuori dall'imballo salta subito all'occhio la notevole trasperenza della lastra correttrice, la quale fa uso dell'ottimo trattamento starbright XLT.
Puntando vega a 320 x (ortoscopico 12.5 mm + barlow apo 2x) ho notato un ottima immagine, sia a fuoco che in intra ed extra focale.

MECCANICA:
Nonostante i focheggiatori degli SCT non siano in generale molto buoni a causa dell'image shift questo qui mi piace e lo trovo abbastanza preciso.

LA PROVA SUL CIELO:
Il go-to è molto facile da inizializzare e da usare.
Il test è stato svolto in nottate da una postazione suburbana senza luna e da una di campagna con la luna piena, pertanto seguirà fra un pò di giorni una seconda parte del test in cui farò anche un pò di deep.
Per le osservazioni ho usato un diagonale baader maxbright, una barlow celestron apo 2x, due oculari hyperion 31 e 17 mm ed un ortoscopico da 12.5 mm.

Luna molto luminosa e contrastata, specie a bassi ingrandimenti diviene abbagliante.
Ad f20 la luminosità si attenua un pò ma non è il miglior periodo per osservarla.
Riesco comunque ad ottenere delle immagini moto buone anche se, ripeto, era troppo fastidiosa.

Giove spettacolare.
Già a 60x si vedono le principali bande ed (ovviamente) i satelliti medicei.
I dettagli aumentano a 125x ed a 160x mentre a 250x ottengo la visione migliore:
Un sacco di nubi e dettagli si manifestano nell'enorme disco planetario.

Poi passo alle doppie: epsilon lirae, la polare ed il sistema mizar-alcor. Spettacolare albireo.

Per il deep-sky trascriverò i risultati in una seconda parte del test ma comunque dico le poche cose che ho visto:
M13
M51
M27
M57
ed altri ammassi aperti in cassiopea di cui non ricordo il nome.

CONCLUSIONE:
Si tratta di un ottimo tuttofare, con una buona montatura go-to capace di portare un buon peso anche se priva di bolla e di moti micrometrici, che però vengono attuati col go-to.
L'oculare in dotazione non è malaccio, il diagonale sarebbe meglio sostituirlo mentre il cercatore è pessimo, quasi inconcepibile per uno strumento di questa classe.
Si tratta di un 6x30 cromatico, pessimo ma comunque non si muore usandolo
Comunque è meglio cambiarlo.
In definitiva consiglio questo strumento a che desidera un tuttofare di qualità, grande ma compatto con una buona montatura capace di reggere un certo peso.

Pregi: ottica eccellente
grande versatilità e compattezza
buona computerizzazione
montatura dotata di un elevata capacità di carico
ottimo rapporto qualità prezzo (2100 euro circa)

Difetti: montatura priva di bolla
assenza di moti micrometrici

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