lunedì 5 aprile 2010

Maratona messier con C14, ma online.



Questo magnifico evento organizzato da Gianluca Masi è ancora adesso in corso, mentre scrivo.
Si tratta di una versione "remotizzata" della classica maratona messier, organizzata in occasione del global astronomy month; si osservano in diretta tutti gli oggetti del famosissimo catalogo di Charles Messier attraverso il C14 dell'osservatorio astronomico bellatrix.
Le galassie sono davvero qualcosa di indescrivibile, di superlativo.
Desidero ringraziare enormemente Gianluca per questa serata splendida, che non è ancora giunta al termine: Grazie!!

domenica 7 febbraio 2010

Prima esperienza di autocostruzione

Per omaggio al grande Galileo Galilei, anche se un po' in ritardo perché il 2009 è finito, ho deciso di autocostruirmi un cannocchiale galileiano da 60 mm di diametro e 25 (che in realtà saranno 20X perché ho 5 gradi di miopia.
Passo passo sarà pronto entro fine giugno, mi sto già procurando il materiale, e in qualche modo lo altazimuterò, forse sulla porta, anche perché la HEQ5 mi sembra eccessiva.

domenica 17 gennaio 2010

Serata osservativa ai prati di Stroncone a base di ammassi aperti

Ieri sera sono andato con altri due astrofili a fare un po' di osservazioni ai prati di Stroncone, a 1200 metri, vista l'eccezionale giornata.
Da Roma ci vuole un oretta per arrivare a Narni, lì ci ritroviamo davanti alla coop del paese e insieme si sale su in circa mezz'ora.
Loro hanno due dobson gso da 10" e 16", ma il mio piccolo 80ed non sfigurerà affatto, anzi...
La temperatura scende rapidamente, arrivati sul posto la temperatura è di -1 grado.
Montiamo gli strumenti (mamma mia quant'è grande il 16"!!) e aspettiamo che vadano in temperatura. Dopo che Marco e Andrea danno una bella collimazione ai loro Dobson siamo pronti all'osservazione.
Purtroppo ci rendiamo subito conto che la trasparenza non è un granché e l'umidità darà sicuramente dei problemi.
Incomincio con la solita M42, idem per loro.
Devo dire che mi aspettavo di più; l'immagine, sebbene splendida in entrambi gli strumenti, non è tanto diversa dall'ultima volta che l'ho vista col C8, anche se in quell'occasione la trasparenza era eccezionale.
Proviamo anche con Marte, ma è bassissimo e il seeing non è dei migliori.
A Mauritius il pianeta rosso era basso ma col seeing fantastico che c'era sull'isola a quasi 100X riuscivo a vedere dettagli, seppur molto difficili
Dopo qualche tentennamento la trasparenza migliora, le Pleiadi sono una meraviglia.
Andrea con il 10" prova M1, il noto residuo di supernova nel toro. Appare come un ovale un po' irregolare, quasi nessun dettaglio nemmeno con un filtro UHC, anche se il 40 cm di Marco la mostra meglio e lì qualcosina si riesce a distinguere.
Sempre con lo stesso strumento diamo un'occhiata al doppio ammasso di perseo, è spettacolare ma il newton, essendo un f 4.5, presenta del coma (l'abberrazione extrassiale che nei newton corti deforma le stelle non al centro del campo conferendole la forma di piccole comete).
Col mio apocromatico ci provo con il medesimo soggetto e l'ammasso è spettacolare, con stelle puntiformi come spilli su praticamente tutto il campo del 28 mm.
Approfittando della trasparenza Andrea e Marco riprovano con la nebulosa di Orione, e qui rimango stupefatto:
Con il 25 cm appare bellissima, non riesco a credere che si possa vedere meglio, ma passo al 40 cm, l'immagine sembra una fotografia in bianco e nero.
Il classico M41 con il piccolino appare sempre uno spettacolo.
Gli ammassi in cassiopea, la via lattea invernale, indescrivibile, davvero emozionanti e suggestivi
A questo punto vorrei fare una stima della magnitudine limite.
A occhio nudo vedo facilmente M31, il doppio ammasso di preseo ed uno o due degli ammassi dell'auriga, quindi la magnitudine limite si attesta a poco più di 6, un valore ottimo.
Visto che li ho già rintracciati a occhio nudo perché non puntarli?
Sto parlando degli ammassi dell'auriga sopra citati:
M36, M37,M38.
Che dire, già spazzolare il cielo in quella zona è una favola, quei tre vicini ammassi appaiono come delle fotografie, rimango per tantissimo tempo ad osservarli ammaliato.
Il resto della serata lo passo a spazzare il cielo col mio bellissimo apo, anche Marco e Andrea osservano prevalentemente ammassi aperti, che appaiono spettacolari
Purtroppo il freddo si fa sentire, ho i piedi congelati, ed io e papà dobbiamo sorbirci un'alta ora e mezza di macchina fino a Roma, così a malincuore saluto i miei amici, smonto tutto.
Vi ricordate dell'umidità di cui ho accennato all'inizio?
A tutti gli astrofili è familiare la condensa sugli strumenti, ebbene, con quel freddo la condensa non è acqua ma ghiaccio!!
Quindi ci si sono congelati gli strumenti!
Ad esempio il mio cercatore oltre ad essere appannato a anche il tubo ricoperto di ghiaccio, stessa cosa per la montatura!
Insomma, alla fine smonto tutto e con papà mi infilo in macchina felice e soddisfatto.
Ah, un'ultima cosa, non mi sono soffermato tanto sui dobson durante questo report, ma ieri sera ho avuto modi di osservare due o tre degli stessi ammassi aperti osservati da me e sono rimasto stupefatto dalla qualità e dalla gestibilità di questi "pozzi di luce", specie con l'ottimo cercatore telrad puntare diventa facilissimo, penso che ne prenderò uno per l'80ed.
Insomma, oltre ad essermi divertito mi è anche venuta della "voglia di dobson", per questo si vedrà.
Spero di fare al più presto un'altra uscita con loro, specie in primavera per osservare le magnifiche galassie della vergine e della chioma di bernice, o in estate per gli splendidi ammassi aperti dello scorpione e del sagittario.

















mercoledì 6 gennaio 2010

Di ritorno da Mauritius

Partiamo alle 2, ma ci sono quattro dannate ore di ritardo.
Dopo ben 10 ore di volo arriviamo all'aeroporto alle 19 ora mauriziana.
Per fortuna non ci tocca prendere la navetta dopo essere scesi dall'aereo.
Il ritiro bagagli è una cosa veloce, anche con il bagaglio speciale (la vixen porta) non abbiamo avuto problemi.
Usciti dall'aeroporto ci ritroviamo immersi in un caldo umido terrificante, fortuna che nel pullman che prendiamo per raggiungere il villaggio resort c'è l'aria condizionata..
Arriviamo ed è tutto molto bello, mi sono subito trovato una postazione davanti alla camera che guarda verso sud-est.
Purtroppo il tempo dall'arrivo fino al quarto giorno non è bello, ne approfittiamo per vedere Port Louis, la capitale e per visitare un po' l'isola (il cratere vulcanico, il lago sacro, il tempio indù, la casa coloniale, l'albero di tarzan...).
Finalmente al quarto giorno (come ho detto) il tempo diviene bello.
Estasiato metto la sveglia all'1:30 , appena suona mi sveglio, un po' d'acqua gelida in faccia e mi sveglio in un baleno.
Il cielo è molto bello, ma nel deserto del Sahara era di gran lunga migliore.
Provo a orientarmi, trovo subito la croce del sud: perché non partire da lì?
Il sacco di carbone è molto bello, lo scrigno dei gioielli (ngc 4755) è un po' una delusione:
appare molto concentrato, composto da stelle bianco-azzurrine più una di colore rosso acceso.
Da quelle parti rintraccio centaurus A, che ovviamente appare non come nelle fotografie, ed omega centauri, globulare estesissimo.
Poi passo al globulare ngc 4833 nella mosca, piccolino ma ben risolvibile.
Alla fine passo alla carena, con la sua magnifica nebulosa ed i vari ammassi aperti dei dintorni, fra cui le pleiadi australi (ic 2602) molto belle ma meno rispetto alle sorelle boreali.
Poi altri splendidi oggetti: le nubi di magellano, la nebulosa tarantola...
Si conclude spazzolando il cielo a 21X: una meraviglia.
A fina serata riappare una leggera pioggia tropicale ma riesco a metter tutto dentro riportando solo una gocciolina minuscola sull'obiettivo dell'80ed, che poi è sparita lasciando un piccolo alone.
In definitiva sono molto soddisfatto anche se mi sarei aspettato un cielo un po' meno inquinato, ma comunque il cielo australe è un'esperienza unica e che ogni astrofilo dovrebbe prima o poi fare.